venerdì 24 ottobre 2014

manutenzione dei freni

la cosa più difficile da capire è quando cambiare i dischi dei freni, ad un meccanico esperto salta subito all'occhio lo stato d'usura dei dischi dei freni a noi un po meno, noi purtroppo non ci rendiamo nemmeno conto di quando sia consigliabile iniziare la verificare periodica dello stato di usura del disco. In pratica bisogna iniziare a verificare lo stato di usura del disco dal momento in cui riscontriamo la presenza di uno scalino sul margine esterno del disco, infatti la differenza tra un disco nuovo e uno da buttare è di soli 0,5 cm ovvero 5 millimetri, il limite minimo viene stampato sul disco, sotto quel limite vi è il rischio concreto che si possa spezzare durante una frenata violenta ad alta velocità o sotto continue sollecitazione come un percorso di montagna.
Come verificare lo stato d'usura del disco: potete acquistare un calibro micrometrico, costa molto purtroppo ma è il sistema migliore per verificare lo spessore, altrimenti potete usare un calibro millesimale, costa poco ma dovete frapporre uno spessore per misurare lo spessore interno altrimenti il grandino esterno non vi permetterà di misurare il minor spessore interno del disco, questo spessore  poi andrà misurato a parte e sottratto allo spessore totale, meglio usare due bulloncini piccoli e misurare al centro, infatti nella zona centrale del solco consumato dalle pastiglie vi è il minor spessore del disco, quindi se usate dei bulloni o delle rondelle troppo grandi non riuscirete a misurare la zona centrale e la misura sarà falsata.

come evitare il consumo prematuro di un disco:
Partiamo dal presupposto che la vita del disco dipende da tantissimi fattori, tipo di guida, tipo di pastiglia, pulizia delle pinze freno ecc, tutti questi elementi rendono la vita del disco estremamente  variabile, in alcuni casi c'è il rischio di rovinarlo in poche decine di migliaia di km. A questo punto analizziamo quali sono i fattori che influenzano maggiormente la vita del disco:

1) pastiglia dei freni: più sono sportive più si consumerà rapidamente il disco, in vero le pastiglie sintetizzate frenano meglio (ovvero la pressione da esercitare sul freno è inferiore a parità di frenata rispetto a una pastiglia organica) ma di contro si consumano più rapidamente e consumano il disco più rapidamente, quindi partendo dal presupposto che anche la migliore pastiglia al mondo non vi farà fermare prima la moto ma semplicemente cambierà la forza da esercitare sui freni per arrivare al limite del bloccaggio della ruota, in pratica però la moto avrà sempre lo stesso spazio d'arresto, altro problema da tenere in considerazione, le pastiglie sintetizzate trasmettono meglio il calore alle pinze, che poi a loro volta lo trasmettono al liquido dei freni che a determinate temperature creano bolle di gas, rendendo la corsa del freno molto più lunga fino a farvi schiacciare completamente la leva del freno senza che i freni funzionino con le rovinose conseguenze che tutti possiamo immaginare. Ricapitolando le sintetizzate consumano più velocemente il disco, le organiche consumano più lentamente i disco, esistono delle pastiglie organiche ma con aggiunta di ceramica o carbonio, io ho montato le sbs ceramic, ho fatto pochi chilometri per giudicare il prodotto però posso assicurarvi che la pressione da esercitare  sulla leva si riduce di circa un 20% a parità di frenata, però è difficile quantificare il miglioramento perchè prima che la pastiglia si adatti bene al disco c'è bisogno che si consumi leggermente, nel frattempo però ci siamo abituati gradualmente allo sforzo da applicare alla leva, dovrei togliere le nuove pastiglie e rimettere le vecchie per fare un paragone decente.

2) tipo di guida:anche se tutti bene o male  sappiamo che  una guida troppo aggressiva con frenate al limite in curva riducono la vita del disco, pochi sanno che in discesa è molto meglio rilasciare ritmicamente i freni in modo da evitare il surriscaldamento, in pratica molto meglio frenare con più decisione e poi rilasciarli che frenare con meno forza ma mantenere i freni continuamente in funzione.

3) Pulizia delle pinze: capita spesso che dopo qualche decina di migliaia di chilometri si possa accumulare sporco all'interno del circuito dei freni, questo sporco non è altro che ossido, il quale può finire all'interno dell'anello di ritenzione di un pistoncino delle pinze, questo comporta una maggiore difficoltà da parte del pistoncino di uscire e quindi di far forza sulla pastiglia contro il disco, di conseguenza avremo una pinza dei freni che lavora con molta più pressione per frenare, saremo costretti a stringere di più la leva, questo oltre a usurare precocemente tutti gli organi che sono sotto pressione vedi pompa, tubi, anelli di ritenzione ecc, creerà uno squilibrio se i dischi sulla ruota anteriore sono due, in pratica uno dei due dischi si usurerà molto più rapidamente perchè ogni volta che userete i freni la pinza più libera dallo sporco frenerà meglio con usura maggiore di disco e pastiglia, mi è capitato personalmente di aver sostituito sulla mia moto per ben 2 volte le pastiglie, le due coppie erano consumate in modo differente, la prima volta la differenza c'era ma era minima qualche mm di spessore in più su una coppia di pastiglie, la volta successivo mi sono ritrovato con 2 pastiglie consumate all'80% e l'altra coppia consumata al 40% circa, misurando lo spessore dei dischi ho notato che il disco con la coppia più consumata era più sottile di ben mezzo millimetro, di conseguenza ho dovuto sostituire tutti e 2 i dischi perchè il disco meno consumato era quasi da cambiare mentre quello più consumato era ben oltre i limiti di sicurezza. Come fare a capire se una pinza lavora più dell'altra? semplice basta toccare il disco dopo qualche frenata (ne bastano 2 o 3 partendo da 50 chilometri orari e fermandosi quasi a zero) meglio non frenare troppe volte altrimenti c'è il rischio di ustionarsi quindi andate per tentativi, verificate con la mano se i due dischi sono caldi alla stessa temperatura, i miei vecchi dischi avevano temperature estremamente diverse, uno dei due era praticamente rovente mentre l'altro era tiepido!!!. Per procedere alla pulizia delle pinze bisogna fare il seguente lavoro: premetto che è sconsigliabile farlo se non si ha una persona esperta che vi consiglia passo dopo passo, meglio trovare un amico meccanico che vi controlla durante il lavoro; 

l'operazione di pulizia è abbastanza semplice, però è delicata devi seguire scrupolosamente le indicazioni seguenti: procurati in farmacia un tubo per flebo, costa pochissimo, attaccalo allo spurgo dei freni (è una vitina vicino alla pinza con ugello e si apre con una chiave esagonale), per il momento non aprire lo spurgo, smonta la pinza, ha 2 perni esagonali, togli le pastiglie,togli il ferma pastiglie inferiore (è un pezzo molto sottile funge da guida per le pastiglie è di ferro ed è agganciato sulla pinza, mettiti a premere il freno posteriore fin quando non escono i pistoni fuori dal foro e cascano,se uno dei pistoni stenta ad uscire, blocca il pistone più veloce con uno spessore, va bene anche la pastiglia del freni incastrata in modo che tocchi solo il pistone veloce, in questo modo il più lento esce, appena inizi a vedere olio che scorre togli la pastiglia e blocca con le mani il vecchio pistone in modo che esca anche il pistone veloce, occhio a non farli cadere si ammaccano, pulisci i pistoni con un po di stoffa o carta da cucina, io per pulirli ho usato il pulisci circuiti è disincrostante ecc, non usare nulla che li possa graffiare o corrodere, tira via il primo anello di ritenzione che vedi nella pinza è di gomma nera, non usare punte, non ammaccarlo ne tagliarlo, usa un pezzetto di plastica smussato, meglio evitare i metalli, pulisci l'anello di gomma, pulisci l'interno del solco dove si trovava la pinza, io ho usato carta assorbente, prima di fare questo metti un po di carta assorbente nei buchi lasciati dal perno cosi lo sporco non finisce nella pinza quando pulisci il solco, pulisci il fondo della pinza, rimetti l'anello, mettilo dritto (tende ad entrare in qualche punto di traverso), apri la valvola dello spurgo freni,rimetti i pistoncini oliandolo un pochino col dot4, con la valvola aperta entra facile o quasi, se hai difficoltà non puoi usare nulla che posso ammaccare il pistoncino, se pulito bene entra abbastanza facilmente, usa esclusivamente le mani o se proprio vuoi rimetti una pastiglia vecchia e fai perno con un giravite tra pinza e pasticca, mai direttamente sul pistone, una volta inseriti rimonta la pinza, metti l'olio dot 4 nella vaschetta dei freni, controlla il liquido che esce dal tubo, appena inizia ad uscire il liquido freni fallo continuare ad uscire, non azionare mai la leva dei freni ma rabbocca ogni tanto non far finire mai il liquido dei freni nella vaschetta, quando non vedi più bolle uscire dal tubo allora puoi chiudere lo spurgo dei freni, chiudi la vaschetta e e dai qualche pompata per far avvicinare le pasticche al disco, a questo punto controlla e vedi se ci vuole un po di olio, fai qualche km di prova e verifica che il freno non affondi senza frenare, nel caso ripeti lo spurgo, per le foto vi rimando al sito lissta sezione fai da te, post pulizia pinze freni, viene spiegato molto bene il procedimento per la Transalp anche se le altre pinze sono simili.

4) Sostituire sempre le pastiglie prima che il supporto in metallo possa toccare contro il disco, se il supporto tocca bastano pochissimi chilometri per danneggiare irreparabilmente il disco dei freni costringendovi alla sostituzione.

domenica 17 novembre 2013

chiave per le candele Transalp 650

Si dico proprio quella maledetta chiave che costa 35 euro almeno, che quando compri il transalp usato chissa perchè non c'è mai, se la tengono come ricordo forse mah vallo a capire, sono riuscito a crearla anche se è molto difficile creare una chiave a candela funzionante, vi servono alcuni attrezzi indispensabili:

un kit di chiavi a tubo quelle economicissime dei marocchini perchè quelle buone sono troppo spesse e non riesco a passare per i due buchi dove sono alloggiate le candele, per capirci davanti al radiatore e sotto la presa dell'aria dell'airbox, li lo spazio è limitatissimo, il costo approssimativo è di 5-6 euro.
assicuratevi che ci sia la chiave da 18 altrimenti non vi serve.

Veniamo alle noto dolenti: si può fare tutto a mano come ho fatto io, ci vuole tantissimo tempo ma proprio tanto circa 8 ore di lavoro e vi rovinerete le mani altrimenti in una settimana lavorandoci qualche oretta ci riuscite.
cosa serve: chiave del 18,
una fresa da banco è l'ideale  ci vogliono proprio 30 minuti al massimo ne basterebbero 5 ma fresando il metallo si scalda e se lo bagnate poi non potete provare la chiave altrimenti potrebbe scivolare qualche goccia d'acqua dentro il cilindro e se svitate la candela potrebbe infilarsi all'interno del cilindro l'acqua, anche se asciugate con un panno la chiave, risulta difficile asciugare l'interno della chiave.


un drimmer in alternativa

se proprio non li avete va bene anche un trapano con alla punta una pietra abrasiva
questa per capirci ma attenti alle schegge che partono meglio usare occhiali protettivi
 o quelle punte per sverniciare ovvero queste idem attenti alle schegge sono pure bollenti
ora se avete almeno 1 di queste cose potete crearvi la chiave a candela, veniamo all'assemblaggio prendete la chiave da 18 mm tagliatela a 13cm di lunghezza, inserite la chiave nella candela posteriore, e individuate il punto dove si blocca a causa del diametro ridotto del condotto dove è alloggiata la candela, iniziate a fresare quella zona, ci vorrà molta pazienza e non esagerate col fresare altrimenti fate i buchi, il metallo di queste chiavi è sottile e poco resistente, una volta che siete riusciti ad infilare tutta la chiave e a farla girare liberamente, andiamo a provarla sulla candela dell'anteriore, quella vicino al radiatore per intenderci, li lo spazio è pochissimo, inseriamo un bullone del 16 o 17 all'interno della chiave e cerchiamo facendo vari tagli la giusta lunghezza per poterlo inserire e per poterlo ruotare con la chiave, vi assicuro che lo spazio è veramente poco, per estrarre la chiave a tubo una volta inserita senza bullone visto che quando avrà la misura giusta entrerà senza il bullone completamente dentro io ho usato un magnete o anche il classico granchietto sto coso qua insomma 
il problema principale è che se la chiave è troppo lunga non riuscite ad inserirla si incastra tra radiatore e cilindro, se troppo corta ci cade dentro e non potete usare nessun attrezzo per farla ruotare, visto che lo spazio è poco e una chiave li dentro non ci entra a meno di usare un bullone del 13 o meno solo che il bullone del 17 entra giusto giusto e quindi lo centrate facile nella chiave, mentre il 13 per farlo entrare giusto dovete interporre un dado ben dimensionato e la cosa si complica, ricordatevi di fare la prova con la candela inserita perchè la candela allunga la chiave quando viene estratta o inserita di un bel po, temporaneamente potete bloccare il bullone con un po di attack cosi fate le varie prove, poi cercate un fabbro e fatevi dare un punto di saldatura tra bullone e chiave, avete finito ora la chiave a candela è funzionante.
ps per mantenere la candela agganciata alla chiave io uso un bo di nastro carta per creare spessore sulla chiave a candela cosi una volta svitata non scivola via la candela, se vi dovesse scivolare usate o il granchio o la calamita, la punta della candela è di ferro. 
Ultimo appunto attenti a provare la chiave con la candela vicino al  radiatore basta un nulla e ammaccate tutte le alette, alcuni  tagliano il manico della chiave che usano per far forza sulla chiave a candela, questo perchè se non la tagliate toccherà facilmente contro la parte interna della carena. 

venerdì 25 ottobre 2013

porta cellulare o navigatore koji

Da tanto tempo cercavo un portanavigatore o portacellulare che potesse essere usato quotidianamente sopratutto in estate quando spesso anche se riconosco che è rischioso sono costretto a girare solo con la camicia sulla moto o la maglietta, quindi non avendo la possibilità di riporre il cellulare rapidamente da qualche parte, ero costretto o a portare la borsa da serbatoio o a riporlo nella sella o nel bauletto, procedura macchinosa a mio parere.

Veniamo a cosa offre il mercato, girando su ebay si trovano portanavigatori a prezzi elevati, spendere 50 euro per un oggetto che ricorda molto ma molto da vicino gli accessori per cellulare venduti sulle bancarelle mi sembra una spesa troppo elevata, alla fine di una staffa e un borsello si tratta con un lato in plastica trasparente e il resto in materiale anti pioggia.

Ho trovato questo porta cellulare/navigatore su ebay ma non ero tanto convinto volevo vederlo da vicino, per caso visitando l'Auchan ho trovato nel reparto moto lo stesso oggetto al costo di 12 euro e mi sono deciso a comprarlo, se costava di più non lo avrei preso.

Veniamo al porta cellulare, il kit è composto da due anelli di diverso diametro (nessuno dei due è abbastanza stretto da poterlo montare su il traversino a meno di usare qualche spessore attorno al traversino tipo nastro o similare) da serrare sul manubrio, una vite da avvitare nell'anello di metallo e due bulloni da serrare sotto al porta navigatore in modo che la vite non si sviti e entri parte della stessa all'interno del navigatore. Si monta in 5 minuti, io per pignoleria ho fissato tutte le viti con dell' attack anche se forse era meglio un frena filetti o un po di silicone. Presenta una cerniera che si apre su quasi tutti e 3 i lati, ci sono due "tiretti" totalmente ricoperti in gomma con la scritta koji, ottimo per evitare graffi alla vernice, all'interno si trova un foro con i lembi in gomma in modo da poter caricare il navigatore o il cellulare, il porta navigatore può ruotare facilmente per posizionarlo in orizzontale che in verticale.

Tutto sommato visto il prezzo io ve lo consiglio, ormai lo uso da 1 anno e non si è minimamente svitato, a parte i due bulloni per stringere la vita dal lato del porta navigatore (ho risolto con un po di colla e una stretta più energica del secondo bullone al primo bullone), lo spazio è sufficiente anche per un navigatore 5" di grandezza anche se è il limite credo, io possiedo lg L9 e devo dirvi che ci entra con tutto il porta cellulare e c'è ancora dello spazio. Vi sconsiglio di lasciare il cellulare sotto al sole a moto ferma, la temperatura subito si alza all'interno, già dopo nemmeno 2 minuti mi è capitato di vedere della condensa nella plastica interna. Mi risulta molto utile anche in autostrada per custodire il biglietto senza doverlo piegare e senza dovermelo infilare in qualche tasca.

Per ricercarlo nei motori di ricerca quali ebay o google basta cercare multiholder tutto insieme o multi holder staccati, i prezzi su ebay si aggirano intorno agli 11-12 euro più spedizione. le misure sono pressapoco 10cm x 15cm x 3cm.

antifurto per la moto

cercavo un antifurto molto valido che mi facesse dimenticare della moto, senza doverla controllare ogni tanto, ho cercato su internet e mi sono reso conto che nessun antifurto è sicuro, è solo questione di tempo ma qualsiasi antifurto viene eliminato, anche la cassaforte di una banca con molto tempo a disposizione la si apre.
Quindi nessun antifurto che blocca la moto come lucchetti, bloccadischi, catene ecc mi garantiva la sicurezza.
Cercando su internet ho trovato qualcosa che ci va molto ma molto vicino alla sicurezza assoluta. Un antifurto elettronico, certo non come gli altri, non suona solo la sirena, manda anche un'impulso al telecomando che ci portiamo dietro e ti avvisa nell'ordine: se ti hanno toccato la moto, se te la stanno scuotendo in continuazione, se cercano di accendere il quadro comandi della moto, ha raggio di azione di 5km, però questo in uno spazio aperto, in città si arriva a 200 metri scarsi, ti avvisa con le onde radio quindi niente cellulare e altre spese, quindi se mi avvisa io esco e controllo altrimenti non mi preoccupo. permette anche l'accensione a distanza solo che se c'è il codekey della chiave la moto non si accende andrebbe tolto per accenderla a distanza, ha anche una buonissima funzione, ovvero l'antipanico che la fa suonare e in un parcheggio magari molto grande riusciamo a ritrovarla, e volendo accende le 4 frecce in modo continuo sempre per lo stesso motivo.
molto ma molto semplice da istallare, basta collegare 2 fili dalla centralina antifurto ai cavi delle frecce che si trovano all'interno del codino della moto, li nel codino ho inserito la sirena, mentre nel vano sottosella ho inserito l'antifurto, hanno un biadesivo in dotazione che in 2 anni ha retto decentemente, naturalmente dovete collegare il positivo e negativo della centralina antifurto alla batteria e per ultimo c'è un filo da collegare al filo bianco nero della centralina, serve per inibire l'accensione nel tralsalp, non è necessario montarlo è il cosi detto bloccomotre ma serve solo ai fini di creare un ulteriore blocco all'accensione.
vi posto lo schema elettrico del transalp 650

La parola chiave da cercare per google o ebay è 2way antifurto o 2way alarm, o in italiano 2 vie antifurto, costa meno di 100 euro io l'ho pagato 60 euro 2 anni fa prendendolo in cina.Eccovi un esempio, considerate che questo che dichiara 5km arriva si e no a 200 metri ne esistono di alcuni che raggiungono distanze minori e costano meno ma credo non superino 2 muri come raggio di azione.
eccovi lo schema


giovedì 24 ottobre 2013

borse laterali koji

Ho acquistato queste borse alla modica cifra di 45 euro spedite, la confezione è formata da una busta di plastica sagomata, con una pratica maniglia, ottima per riporla durante l'inverno.

Veniamo alle borse sono di corduta hanno delle strisce catarifrangenti sui bordi e degli inserti catarifrangenti anche sul lato molto luminosi, ottimi di notte, presentano una tasca sul lato e hanno la possibilità di espandersi quasi del doppio, essendo morbide si adattano molto meglio al bagaglio permettendo una maggiore capienza.

Alcune rifiniture sono da rivedere ma considerando il prezzo non ci si può lamentare.

Tutte le cerniere sono ricoperte di gomma onde evitare graffi alla moto.

Come accessori in ogni borsa troviamo una copertura trasparente impermeabile e una corda elastica con due ganci in metallo ricoperti in gomma.

le due borse sono unite da 3 strisce di velcro molto tenaci.

Nel complesso hanno una capacità discreta hanno una pratica cerniera che permette di espandere le borse, nella foto una espansa e l'altra con la cerniera chiusa, per farvi capire meglio ho posizionato un foglio A4 sulla borsa.

all'interno nel lato che tocca la moto presentano un rinforzo che rende leggermente più dura la parete, sicuramente in cartone o materiale similare, ogni borsa ha una maniglia e 2 cinghie per regolare lo spessore e non farle muovere nel caso non le si riempia tutte, volendo le due cinghie sono ottime per posizionare sopra la borsa altro materiale come materassini, sacco a pelo, eventualmente stuoino in gomma ecc.

Non possono essere paragonate a delle borse blasonate però considerando il prezzo hanno un rapporto qualità prezzo difficilmente eguagliabile, quindi per chi come me intende usare le borse laterali di rado vanno più che bene.

martedì 22 ottobre 2013

Riporre la moto per l'inverno o lunghi inutilizzi

Riporre la moto per l'inverno o lunghi inutilizzi

Purtroppo con la brutta stagione in arrivo molti di noi come il sottoscritto devono fare i conti con lo stop forzato della nostra amata due ruote, sembrerebbe una cosa semplice basta metterla in un punto che non da fastidio e appena inizia la bella stagione giri la chiave nel quadro e parti, invece non è cosi si rischiano nell'ordine ruote ovalizzate, pneumatici screpolati, serbatoio bucato, batteria danneggiata irreparabilmente, ecc.
Veniamo ai problemi più semplici da evitare, se la vostra moto o auto resta oltre 20gg (a volte basta meno) ferma le ruote, a causa del persistere del peso sempre nello stesso punto, assumeranno una deformazione permanente in pratica si ovalizzeranno, questo a discapito del confort e della sicurezza, sia che le ruote siano nuove o vecchie tutte vanno soggette a questo problema, come evitare il problema? ci sono varie soluzioni alcune dispendiose altre meno partiamo dalle più economiche:
1) potete sollevare la moto con un cric e posizionarci nella zona motore un oggetto di forma rettangolare abbastanza solido da sopportare il peso e abbastanza alto da tenere la ruota posteriore staccata da terra e togliere la maggior parte del peso all'anteriore, questo è il sistema più economico solo che ha dei contro, la moto è meno stabile rischia di cadere, dovete fare un lavoraccio per posizionare l'oggetto rettangolare poichè se usate un cric il punto dove sollevate la moto è lo stesso dove dovreste posizionare l'oggetto rettangolare, quindi vi serve come minimo un amico che mantenga in equilibrio la moto mentre fate tutta l'operazione.
2) comprare i cavalletti da officina costano in media il posteriore sui 40 euro l'anteriore sui 25 euro, due minuti e la moto è alzata da terra, stabile e senza fatica.
3) potete usare dei cavalletti stativi, li trovate in ferramenta costano 4 soldi ve ne servono almeno 4 o 5, vanno posizionati sulla forcella posteriore e anteriore aiutandovi con un cric (volendo per pignoleria potete sistemarne uno anche sotto il motore per miglirare la stabilità ma non serve), spendete un 20 o 30 euro massimo, l'operazione se vi fate aiutare dura 5 minuti.

Altro grosso problema è la benzina, non ci crederete ma la benzina se lasciata sempre allo stesso livello tende a corrodere le pareti del serbatoio della moto, se cercate su google molti hanno avuto questo problema. Basta o consumare tutta la benzina o asportarla magari smontando il serbatoio e cosi approfittando per pulire o sostituire il filtro dell'aria, inutile cercare di usare la cannuccia del carburatore/iniettore, da li la benzina esce per depressione quindi a pressione ambientale non esce nulla al massimo quella che sta nel tubo, non pensate che basta fare il pieno, la benzina tende ad evaporare anche se chiusa nel serbatoio quindi dopo mesi troverete il livello più basso, e poi tenete conto che oltre che evaporare perde molto potere detonante, morale avrete della benzina che ha meno ottani e rischiate che si spenga il motore a minimo o che comunque dia problemi, non fate come il sottoscritto che il primo anno visto che si era scordato di vuotare il serbatoio e si scocciava di smontarlo accendeva la moto in garage e si affumica periodicamente accelerando sopra i 3000-4000 giri appena diventava caldo il motore, poichè se la lasciate al minimo vi si anneriscono le candele e rischiate che la moto non parte più, poichè le candele si auto puliscono solo quando il motore va in temperatura e solo durante la marcia del veicolo.

Cambio olio, meglio farlo prima di riporla per l'inverno, cosi l'olio ormai pieno di impurità non resterà a contatto mesi e mesi con il motore, in questo modo avrete allungato la vita del motore.Alcuni per eliminare l'effetto corrosivo della benzina nei cilindri di solito iniettano con una siringa senza ago 5cc di olio nel motore, svitando la candela del cilindro e usando il buco della candela per inserire l'olio, naturalmente non dovrete più mettere in moto il motore altrimenti l'olio scenderà nello scarico, potete usare l'olio che utilizzate per eseguire il cambio olio. al massimo per distribuire l'olio nel cilindro potete dare un colpo di accensione, tenete presente che i cicli di un motore partono da 1000 al minuto quindi bastano pochi secondi per eliminare tutto l'olio.

La batteria tende a rovinarsi se la si lascia con i morsetti positivo e negativo attaccati, questo perchè una minima quantità di corrente viene sempre sfruttata anche a moto spenta e se scende sotto un certo voltaggio la batteria diviene irrecuperabile, basta staccare il polo positivo senza toglierla dalla vaschetta, magari mettendo una pezza tra il morsetto e il polo della batteria cosi da evitare che si tocchino, se proprio volete farla durare parecchi anni potete comprare un mantenitore di carica (costa sui 15 euro) lo si trova dal ferramenta o negozio di autoricambi, non è un carica batteria o meglio non carica una batteria quando è molto scarica, riesce solo a caricare la batteria quando è leggermente scarica (cosa che avviene quando resta ferma molti giorni la moto) in pratica fa dei cicli di carica e scarica della batteria in modo da evitare che la batteria perda la carica e eventualmente la capacità di ricaricarsi completamente (vedi solfatazione). Ricordo che la batteria a basse temperatura ed ad alte temperature tende a scaricarsi più in fretta, quindi se non tenete la moto al coperto evitate di lasciarla in sede anche con il polo staccato, meglio stoccarla in casa in un posto sicuro, lontano da calore e fiamme e scintille e bambini, per eccesso di zelo quando attaccate il caricabatteria o mantenitore di carica fate in modo di attaccare sempre prima il negativo poi il positivo e in ultimo la tensione del caricabatteria alla vostra casa, e quando lo fate proteggetevi sempre gli occhi, le batterie sotto carica anche se molto ma molto raramente scoppiano o meglio si stappano come uno bottiglia di spumante, spruzzando acido in aria e se siete sfortunati e vi va nell'occhio il rischio di perderlo è alto.

Altro problema è l'invecchiamento degli pneumatici, avviene anche a moto ferma, sembra strano ma oltre all'usura le ruote invecchiano e si screpolano anche restando ferme, di media dopo 5 anni la gomma andrebbe cambiata anche se buona, però se ben conservata e ben protetta può durare di più, le cose che fanno male allo pneumatico sono: umidità, calore, sole o meglio raggi UV, tutti questi elementi tendono a far seccare la ruota, si creano delle screpolature che col tempo si aprono sempre più rendendo la ruota dura e pericolosa, basta coprire le ruote con un panno possibilmente io eviterei di usare una busta di plastica perchè non fa passare l'aria e se c'è umidità si potrebbe a lungo andare creare della muffa, meglio una pezza o usare un telo da moto di dimensioni idonee a coprire tutte e 2 le ruote, il telo anche se di plastica non è mai ermeticamente chiuso invece se si utilizza una busta di grosse dimensioni e la si nastra come fosse una termocoperta non farà passare l'aria e il rischio di trovare colonie di muffa c'è, mi è capitato con un guanto lasciato nella tasca della giacca da moto impermeabile, casomai vi capitasse, la muffa va tolta solo ed esclusivamente con la candeggina, basta diluirla 1/50 o giù di li che toglie tutta la muffa, l'odore e non scolorisce il tessuto. Alcuni mettono sulla spalla o su tutta la ruota il silicone spray, è una buona soluzione poichè crea una patina tra aria e gomma, unico problema va eliminato dal battistrada prima di ripartire altrimenti rischiate di cadere il silicone è un molto oleoso ed è usato per ingrassare tutte le superfici di gomma, evitate di usarlo sulla sella altrimenti diventa scivolossissima e alla prima frenata vi ritrovate sul cupolino, mentre sui tubi di gomma per evitare l'invecchiamento ho letto che va bene anche il WD-40. Alcuni come il sottoscritto tendo a ridurre leggermente la pressione delle ruote a circa 1 bar, cosi da non stressare lo pneumatico durante il riposo.

Per coprire la moto sembrerà banale ma i teli specifici non sono buoni o meglio se tira un vento forte lo sposterà o lo toglierà dalla moto, meglio comprare con pochissimi soldi un bel telo con occhielli 3x4 metri e legare gli occhielli in modo che il telo non possa volare via.

Dimenticavo se potete riponete la moto in una zona asciutta e protetta dall'acqua poichè tutte le parti in metallo molto vicine al terreno tenderanno ad arrugginire col tempo se a contatto con l'acqua, come dischi, catena, cavalletto, ecc, se proprio non potete fare altrimenti meglio posizionare un telo a terra e poi farci andare la moto sopra, tendendo cura di richiudere il telo inferiore sotto il telo superiore, in modo che l'acqua non possa entrare dall'alto, ma evitate di chiudere completamente il telo altrimenti l'umidità eventualmente residua della moto resterà tutto l'inverno all'interno del telo.

ultima cosa, prima di riporre la moto ricordatevi di lavarla o quantomeno di lavare bene i raggi della ruota e tutta la zona attorno ai dischi dei freni, altrimenti  il materiale delle pastiglie dei freni che si nebulizza durante le frenate e si attacca ai raggi e al cerchio sarà molto più difficile da togliere dopo mesi.

Le parti in pelle o similpelle andrebbero trattata non solo quando la si ripone in inverno ma tutto l'anno ciclicamente con prodotti specifici onde evitare che si rovini rapidamente, parti come sella o borse laterali ecc.

La catena di distribuzione andrebbe quantomeno lavata, ricordatevi che nelle maglia della catena anche se non visibili ci sono degli anelli di gomma che trattengo all'interno dei cilindri della catena il grasso, se usate prodotti abrasivi o corrosivi come benzina solventi ecc questi anelli si romperanno o deterioreranno facendo uscire tutto il grasso e grippando la catena, anche la lancia per la pulizia delle auto può rompere gli anelli di gomma, se volete fare un lavoro più accurato vi consiglio di togliere il carter  che copre la corona, li si accumula la maggior parte dello sporco e in quantità enorme, io per togliere tutto quel grasso dal carter uso semplicemente la pasta per le mani che usano tutti i meccanici, basta sfregare sopra il grasso una buona quantità e la maggior parte del grasso andrà via quasi subito, per lubrificare la catena molti usano il grasso io uso l'olio per cambi automatici (auto) questo olio oltre a lubrificare allo stesso modo attira pochissimo sporco e può essere tolto dal cerchione con un panno umido, rende la catena lucente e pulita, col tempo riesce a sciogliere anche il grasso residuo che copriva la catena, unico inconveniente va usato più spesso diciamo ogni 1000 km o meno o comunque quando la catena vi sembrerà poco lucida e unta, questo olio va via anche con l'acqua quindi attenti quando fate molti km sul bagnato, dovrete lubrificare molto spesso anche ogni 500 km. Per applicarlo io uso uno spazzolino vecchio per i denti e come contenitore uso il tappo della bottiglia dell'olio, bastano pochi tappi per lubrificarla a dovere, ricordatevi di posizionare un giornale sotto il pignone della moto quando la riponete, poichè i primi giorni perderà delle gocce di olio in eccesso dalla catena.

Pulizia contatti, prima di riporla e durante l'anno io uso spruzzare un pulisci circuiti elettrici sia sui relais sia all'interno dei comandi delle frecce ecc, in questo modo evito che si ossidi, esistono prodotti che proteggono e non ungono, rendo i comandi più morbidi, lo uso anche nel blocchetto di accensione, basta spruzzare e muovere i comandi o la chiave, non avete idea di quanto sporco si accumuli in quei punti, spesso si rischia che la chiave non faccia più contatto e non si mette in moto più il motore.

Per pulire le cromature io uso la pasta arexon ottima riesce a togliere lo sporco sia dalle cromature sia da sopra il motore, evitate di usarla sulla vernice, è troppo abrasiva andrebbe quantomeno allungata con un po di acqua, ottima anche sui cerchioni, e sui raggi della moto.


Questo è più o meno quello che faccio io e quello che fanno molti utenti dei vari forum di moto, spero di esservi stato utile riunendo tutte le esperienze lette e vissute in una sola pagina.



martedì 14 maggio 2013

costruzione di un subwoofer (va bene sia per auto che per casa)
Visto che ormai ho un  po di esperienza nel settore (avrò costruito una cinquantina di subwoofer) cercando di migliorare sempre la qualità del suono, vorrei postarvi una guida facile facile su come costruirsi un subwoofer partendo dal cono per arrivare alla "scatola" su misura.
prima di tutto bisogna capire cosa vogliamo sentire, i bassi che vengono riprodotti dai vari subwoofer variano e molto, non parlo solo di potenza ma anche di velocità di timbro ecc, 
i coni si possono distinguere in 2 grandi categorie: con sospensioni in gomma e con sospensioni in carta,
la sospensione non fa altro che riportare il cono in posizione di riposo dopo che l'amplificatore ha spinto o avanti o indietro il cono,  c'è da dire che in linea di massima le sospensioni in gomma reggono una potenza maggiore a parità di dimensioni del cono, sono quindi più dure da muovere, sono più lente delle sospensioni in carta, e risultano più difficili per l'amplificatore da frenare per non innescare quel rumore di fondo (per capirci tra un basso e l'altro si instaura un rombo fastidioso). I due tipi di cono però suonano in modo molto diverso, inutile cercare di spiegare con parole un suono, andate in un centro commerciale e ascoltate le differenze. Mi raccomando prima di comprare il cono fate le prove con un programma di calcolo subwoofer per capire quanto sarà grande la cassa, spesso alcuni cono vogliono casse molto grosse, diciamo che coni da 38cm con sospensioni in gomma richieno casse nell'ordine di 100 litri o giù di li, non è però una regola fissa.
veniamo a come costruire un subwoofer, esistono programmi che inserendo i parametri del subwoofer vi danno le dimensioni in litri della cassa, sono pure gratuiti, basta cercare sul web prima però bisogna capire come costruire la cassa ovvero il cosi detto caricamento del cono, esistono 2 varianti molto usate  la cassa chiusa e il bassreflex
la cassa chiusa ha questi benefici: è più veloce il cono caricato in cassa chiusa perchè l'aria all'interno aiuta le sospensioni del cono a ritornare in posizione di riposo poichè il cono muovendosi crea depressioni e sovra pressioni dovuti alla tenuta stagna della cassa chiusa, di contro per vincere questa ulteriore resistenza il cono ha bisogno di più potenza e quindi più watt da applicare rispetto ad esempio a un bass-reflex.
il Bass-reflex non è altro che una cassa chiusa con un tubo inserito all'interno che mette in comunicazione la cassa con l'esterno, il tubo va accordato in base alla cassa e alle caratteristiche del cono (in pratica si deve tagliare un tubo di lunghezza idonea e non a caso) di solito si usa sempre lo stesso programma gratuito, di base però non esiste una regola precisa sull'accordo, in pratica lo si accorda in base ai gusti, quindi meglio provare vari accordi, l'accordo in pratica non fa altro che rafforzare delle frequenze precise, quindi se vogliamo maggiore pressione sonora a 40hz lo accorderemo a 40hz (se però esagerate con le frequenze vedrete che il programma vi indicherà dei tubi anche di 1 metro di lunghezza, difficilmente piazzabili in una cassa), spesso la casa produttrice suggerisce l'accordo per il cono in questione. Il bass-reflex quindi ha bisogno di meno potenza rispetto alla cassa chiusa e suona più forte a parità di potenza e di cono, di contro il cono è più lento e si rischia di innescare il famigerato rompo con bassi molto ravvicinati.
Esistono altri tipi di caricamento, come push-pull, con radiatore passivo, diciamo che complicano le cose e se  il progetto non è perfetto creano tantissimi problemi.
veniamo a come costruirlo, vi servirà il vinavil meglio il barattolo da 1kg, 1 vite ogni 10cm di distanza quindi regolatevi, la vite deve essere autofilettante da 4cm per il legno, un seghetto alternativo o qualcuno che vi tagli il buco per il reflex e per il cono, un rotolo di moquet (lo si trova dall'autoricambi costa poco) o se volete simil pelle, 4 o 6 clip o staffe per fermare la griglia proteggi cono, una morsettiera da incastrare nel retro della cassa, e volendo 8 angoliere e una griglia per il cono.
Veniamo ai materiali: esistono una varietà enorme di materiali adatti per lo scopo, dal compensato al truciolato, al multistrato sia marino che non, all'mdf fino ai legni veri e propri. diciamo che tutti questi materiali sono accomunati dalla colla, in ognuno di essi c'è una parte di colla che li lega insieme, più colla c'è e più sono pesanti (MDF è il più pesante) non sono male per costruire un subwoofer ma temono l'acqua, se entrano in contatto con essa col tempo si gonfiano e ritornano al loro stato iniziale ovvero trucioli o segatura. Il multistrato marino è un buon compromesso. Se avete soldi da spendere potete prendere il ciliegio ottimo come sonorità ma costa tantissimo meglio comprarlo dopo aver fatto qualche subwoofer. Mentre MDF è ottimo poichè è uno dei materiali più rigidi e rifrange bene il suono, unico neo a parte l'acqua è il peso, un cubo di 40cm di lato pesa oltre 20kg se si usano spessori di circa 2cm.
Lo spessore, usate uno spessore di almeno 19mm (1,9cm) meglio 2,5cm, sotto questa misura il legno vibrerà troppo innescando fastidiosi rombi o semplicemente si scollerà.
Veniamo al taglio, se potete fateveli tagliare i pezzi quando li acquistate, ricordate anche 1mm di differenza fra i vari pezzi creerà dei grossi problemi di tenuta costringendovi ad usare molta colla e ad attendere anche una settimana per farla asciugare completamente, la sega a nastro è l'ideale solo se il falegname vi taglia i pezzi prendendo le misure in modo molto preciso e solo se tagliate i pezzi in successione ovvero se avete due lati uguali fateveli tagliare in successione altrimenti quando riprenderà la misura 1mm di scarto sarà inevitabile,  
se potete andate in un centro di vendita legno non dal falegname e acquistate i pezzi di risulta già tagliati (le rimanenze) altrimenti sarete costretti ad acquistare un foglio intero (che è enorme) col quale potrete fare anche 3 o 4 subwoofer che a voi non servono.
veniamo all'incollaggio, spargete con un pennello tutti i lati che andranno in contatto tra loro non limitatevi ad spennellare solo un pezzo ma tutti e due, abbondate con la colla, l'eccedenza una volta uniti i pezzi la togliete con una pezza umida, o un tovagliolo di carta. Inserite le viti a una distanza di circa 10cm tra loro, fate attenzione che non entrino storte altrimenti usciranno fuori o all'interno della scatola, cercate quindi di centrare i due pezzi da unire in modo che non entri storta la vite. Dovete serrarle in modo che non creino uno scalino con il legno ma non cosi tanto da creare un buco, potete aiutarvi con un trapano e delle punte da giravite, impostate il trapano a velocità minima e non esagerate con la velocità altrimenti scaverete dei buchi con la testa delle viti, se usate un giravite vi avverto dopo 20 viti potrebbero uscirvi delle vesciche nel palmo della mano. Una volta incollati tutti i pezzi, passate un ulteriore strato di colla all'interno del subwoofer in modo che crei una striscia nelle giunzioni dei pezzi cosi la tenuta è assicurata. Mi raccomando non cospargete tutta la superficie interna con vinavil perchè vi toglie qualche mezzo decibel di potenza (l'ho sperimentato io), potete inserire delle zeppe per unire due lati della scatola, io ho usato zeppe di 10cm circa di lunghezza e 4cm di larghezza e 2cm di spessore, in questo modo irrigidirete il tutto e dovreste anche spezzare eventuali risonanze delle pareti che innescano il famigerato rombo che si sente con bassi veloci (esempio musica disco)
Veniamo al taglio circolare del cono, spesso quando si acquista un cono viene indicato anche il diametro del foro, cercate di farlo 1 o 2 mm più piccolo tanto a togliere con un po di carta vetro o con una punta smerigliatrice per il trapano  si fa subito, ricordativi di lasciare almeno 3cm di distanza dal bordo, mentre se avete tagliato un buco troppo grande dovete acquistare un nuovo pezzo di legno, idem per il reflex, mentre la morsettiera porta filo ne esistono di quadrate e di tonde a voi la scelta.
Ricordatevi di far seccare la colla prima di inserire il subwoofer, i fumi della colla possono danneggiarlo, alcuni usano mettere nella cassa chiusa ma anche nel reflex dell'insonorizzante che riduce ulteriormente eventuali risonanze (rombo) potete usare il filtro per la cappa delle cucine è perfetto costa poco e lo incollate con del vinavil non c'è bisogno di altro, ps l'insonorizzante però vi togliere qualche decibel di potenza, ricordate che ogni 3db di potenza in più verranno percepiti dal nostro orecchio come un raddoppio della potenza sonora.
Stendiamo la moquet o simil pelle, vi serve un phon con cui scaldare (non bruciare) la moquet o la simil pelle, cercate di allargarla senza strapparla, prima di far questo spalmate sulla superficie esterna del subwoofer con del vinavil, a questo punto con la moquet calda stendetela sul subwoofer cosi quando sarà fredda tenderà a ritirarsi e ad eliminare eventuali grinze, nella parte frontale ora avete coperto il buco, con un taglierino tagliate 4 spicchi a forma di stella partendo dal centro del buco fino a toccare quasi il legno, a questo punto dividete i 4 spicchi in 2 parti ognuno, in questo modo avete creato un po di spessore e se avete esagerato leggermente col foro ora dovrebbe andar bene, tagliate la punta degli spicchi in modo che non pendano all'interno della cassa ma ricoprano solo il profilo del foro, idem per il tubo d'accordo (reflex), vi resta solo il collegamento con la morsettiera del polo positivo e negativo con il cono ed avvitare il subwoofer, potete usare delle viti da 2 cm o 3cm  di lunghezza a seconda dello spessore del legno che avete acquistato, la griglia invece va montata con le 4 clip o staffe che sono di plastica dura (abs) potete usare le stesse viti con le quali avete unito le parti del sub, di solito sono molto spesse queste clip circa 1cm.
Per ultimo ho preferito parlarvi della forma, evitate forme strane, tipo quelle che vedete in commercio tipo le casse nautilus sono frutto di anni di progettazione non si possono improvvisare, meglio forme quadrate, e cmq meglio lasciare sempre almeno un 20cm di spazio tra la parte più interna del cono e la parete interna, questo per evitare che le onde rimbalzino contro il cono e creino problemi di rifrazione, alcuni (io compreso ) hanno provato a costruire una griglia (tipo quelle dei gazebo tagliando tante listelle di legno) sul fondo del subwoofer (la parete posteriore rispetto al buco del cono) in modo che le onde sonore si infrangessero contro ed evitando cosi la risonanza, diciamo che tanta differenza non l'ho sentita, forse avrei dovuto usare una griglia più spessa o delle maglie più larghe o viceversa, sinceramente non mi andava di fare decine di prove, visto il tempo che ho impiegato per costruirne una sola (circa 8 ore). Ps ho copiato questo sistema dalla casa che produce le casse nautilus, impiega queste griglie sul fondo delle casse diciamo convenzionali.
Evitate i tiranti tra due pareti opposte (le classiche viti lunghissime che si usano per irrigidire il fondo delle sedie e dei tavoli, a detta di amici crea dei disturbi con le onde sonore (rumore) e riduce i decibel. Quasi dimenticavo se usate un tubo reflex con diametro troppo piccolo (diciamo sotto gli 8cm) potreste sentire il risucchio del cono ad ogni basso, il che è molto fastidioso, se il diametro è troppo grande invece il cono tenderà a suonare male meglio non eccedere i 10-12cm di diametro.